Fino al 26 ottobre a Lodi: Festival della Fotografia Etica | Eventi Milano



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Isina è una ragazzina, sarà mutilata con una lametta da barbiere. Sua mamma la mostra alla fotografa, Meeri Koutaniem.
Così Isina potrà mantenersi pura.


Meeri Koutaniemi – Taken



Da vent’anni l’apartheid è morta. 

I giovani di oggi sono quelli della generazione rainbow nation, quelli cresciuti con la democrazia multirazziale sudafricana, i Nati Liberi in un Paese libero grazie alle lotte combattute dai loro genitori. 
Ma la strada della democrazia è lunga e tortuosa e deve scontrarsi con la corruzione dei governi attuali. 

Lisa Nene, 22 anni, ha perso i suoi genitori per colpa dell’Aids. 
Aveva appena dodici anni e da allora si è occupata delle proprietà di famiglia (due baracche e una casa ) fino a quando il governo ha provato a demolire le sue due baracche e la sua casa e trasferirla in un campo provvisorio. 
Si è ribellata unendosi all’organizzazione Abahlali base Mjondolo per combattere la corruzione così come i suoi genitori combatterono per la libertà. 


Krisanne Johnson – South Africa’s Post-Apartheid Youth


Questa storia ed altre ancora, sono documentate nel lavoro della fotografa Krisanne Johnson


 Muna, 30 anni, profuga siriana. Vive a Wavel Camp, Baalbeck, Libano con i suoi cinque figli ed altre sei persone in uno stanzone senz’acqua ne elettricità. 
Paga 100$ al mese.
A Yarmouk, Siria, abitava in una villa con terrazza. 
Ha perso suo padre e non sa se i suoi fratelli e suo marito sono ancora vivi.


Giada Connestari -  Oxfam – Libano, una marea umana di rifugiati


Oggi i profughi siriani rappresentano un quarto dell’intera popolazione del Libano, il solo paese a non avere autorizzato lo stanziamento di campi profughi ufficiali, lasciando alla sola cooperazione internazionale l’onere di organizzare l’accoglienza e la sopravvivenza di chi scappa. I profughi arrivano a mani vuote, una valigia con pochi vestiti e nugoli di bambini al seguito. Cercano cibo ed un tetto, non hanno più soldi con loro. I bambini sono costretti a chiedere l’elemosina e le famiglie sono costrette a pagare affitti stellari. 

Le fotografie di Giada Connestari raccontano queste storie e fanno parte del progetto Follow the Money, coordinato dal giornalista Emanuele Bompan grazie al Innovation in Development Reporting Grant Programme dell’European Journalism Center e La Stampa, finalizzato a raccontare il lavoro della cooperazione italiana a favore delle comunità che in tutto il mondo beneficiano di importanti progetti di aiuto umanitario e di sviluppo. 


Gialunca Uda - L’Africa Chiama – Lamiere


Il Festival della Fotografia Etica, non è una semplice mostra fotografica. E’ una pagina di storia che viene raccontata attraverso fotografie che riescono a trasmettere molte più parole di una pagina scritta. 
Le raccolte fotografiche fanno parte di progetti nati con lo scopo di far conoscere e far vedere la verità e la realtà di mondi lontani dai nostri in cui le donne, spesso, devono confrontanti con realtà irragionevoli, crude e dure, devono scontrarsi con le contraddizioni di una religione assurda in cui anche i bambini sono innocenti vittime. 
Uomini e donne che vivono ai margini di una società che li ha emarginati e li ha esclusi. 

Ma in queste foto non vedrete solo miseria, vedrete anche speranza di chi lotta per una vita migliore e chi decide di offrire una vita migliore agli altri (progetto Emergency: universitari che completeranno la loro specializzazione in Afghanistan), di chi si mette in gioco e di chi ce l’ha fatta. 


Simone Cerio - Emergency – When the Others Go Away -
Davide Luppi, primo specializzando italiano a concludere in Afghanistan la specializzazione



Il Festival, giunto alla sua quinta edizione, si svolgerà a Lodi dal 17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre 2014, intende approfondire contenuti di grande rilevanza etica attraverso un ricco programma di mostre di fotoreporter di livello internazionale e l’organizzazione di dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio, videoproiezioni e numerosi altri eventi tesi a indagare la relazione che intercorre tra etica, comunicazione e fotografia. 

 Daniele Volpe – Guatemala – Genocidio Ixil


L’edizione 2014 ha come protagonista assoluta la donna. Saranno infatti le donne le protagoniste assolute dell’edizione 2014 e, soprattutto, del percorso espositivo proposto dalla sezione Spazio Tematico: La violenza sulle donne.

Il Festival della Fotografia Etica è un evento patrocinato dalla Provincia di Lodi, ed è organizzato dal Gruppo Fotografico Progetto Immagine con il contributo di Regione Lombardia e del Comune di Lodi e il sostegno di numerosi sponsor e media partner 

 Durante le giornate di svolgimento del Festival, sono organizzati anche eventi fuori festival ideati ed organizzati dai soci del gruppo fotografico Progetto Immagine, allestiti nei bar e locali della città (festivaldellafotografiaetica.it/fuori-festival-2014/). 
L’ingresso alle mostre del fuori festival e gratuito. 

DOVE/QUANDO
Lodi, location varie dal 17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre 2014.
Per gli orari delle mostre consultare il programma festivaldellafotografiaetica.it/programma/

COSTI
L’ingresso alle mostre e a tutti gli incontri del Festival costa 7€ come contributo spese in sostegno all’organizzazione.

Alle biglietterie, dopo il pagamento, verrà fornito un braccialetto di identificazione che da diritto all’accesso multiplo alle mostre e a tutti gli incontri per tutta la durata del festival (il braccialetto non deve essere rimosso, pena la perdita del diritto di accesso)
Le biglietterie non sono presenti presso le sedi delle mostre ma le troverete in via della Marescalca, 6 – angolo viale Europa (Biglietteria Confartigianato - chiusa il 24 ottobre) oppure Piazza della Vittoria (Biglietteria Piazza Broletto) e presso il Teatro delle Vigne solo durante gli eventi che in esso si svolgeranno
Orari casse: Venerdì 17 e 24 dalle 16.00 alle 20.00 Sabato 18 e 25 – Domenica 19 e 26 dalle 9.30 alle 20.00 

INFO
festivaldellafotografiaetica.it/

Giulia Minenna



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