Mostra Da ZERO a CENTO Arte + scienza:due occhi su noi stessi@Triennale di Milano | Eventi Milano



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Mostra Da ZERO a CENTO
Arte + scienza:due occhi su noi stessi@Triennale di Milano


Quando>> Dal 21 Febbraio al 1 Aprile 2012, con inaugurazione il 20 Febbraio dalle 18.30
Dove>> Triennale di Milano, Viale Emilio Alemagna, 6
Info>> http://www.triennale.it

Prenotazioni>> Segreteria organizzativa Fondazione Marino Golinelli ( Tel/fax 02.89457979, dazeroacento@golinellifondazione.org; dazeroacento-prenotazioni@golinellifondazione.org )
Costi>> 8€- Gratuito per le scuole.
Visto su>> Segnalazione al blog (Ufficio Stampa DELOS, 02.8052151, p.nobile@delosrp.it, c.rossi@delosrp.it)

Lunedì 20 febbraio alle ore 18,30 inaugura alla Triennale di Milano, “Da ZERO a CENTO, le nuove età

della vita”, mostra d’arte e di scienza ideata e prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con
La Triennale di Milano, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella con la collaborazione di Silvia
Evangelisti (www.dazeroacentolamostra.it).

La mostra, in programma dal 21 febbraio al 1 aprile 2012 si propone di indagare come e perché il nostro
corpo e la nostra mente sono molto diversi da quelli delle generazioni precedenti, e come svilupparne meglio
le potenzialità. Lo fa attraverso le intuizioni di alcuni grandi artisti contemporanei come Evan Baden, Guy
Ben-Ner, Martin Creed, Hans Peter Feldmann, Stefania Galegati Shines, Anish Kapoor, Ryan Mc
Ginley, Marcello Maloberti, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Gabriel Orozco, Adrian Paci, John
Pilson, Cindy Sherman, Frances Stark, Miwa Yanagi.

Sei ambienti espositivi, uno per ogni età dell’esistenza umana (concept dell’allestimento Iosa Ghini
Associati) mettono a confronto le opere d’arte con le attuali scoperte della scienza. Insieme alle opere
d’arte, alcune delle quali realizzate appositamente per l’esposizione, una serie di exhibit scientifici non solo
mostreranno come e perché la nostra vita è cambiata, ma spiegheranno anche che cosa oggi sappiamo di
nuovo su ogni età.

La mostra si apre all’insegna di cento e uno scatti fotografici di Hans-Peter Feldmann che mostrano lo
svolgersi della vita ritraendo persone, mettendo in scena così un dialogo tra condizione universale e storie
individuali. La vita comincia ancor prima di venire al mondo, come raccontano le opere fortemente evocative
di Gabriel Orozco e Anish Kapoor. Il gioco e l’educazione sono i due elementi che caratterizzano l’infanzia,
raccontati rispettivamente da Martin Creed e Guy Ben-Ner. L’adolescenza, fase turbolenta e di scoperta di
se stessi, emerge nelle sue diverse sfaccettature nelle opere di Marcello Maloberti, Ryan Mc Ginley e Evan Baden. Il delinearsi di nuovi tipi di approccio relazionale si ripresenta in fase più adulta, momento che segna la scelta del partner e la costituzione di una propria famiglia. Così Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, raccontano lo sviluppo di una storia d’amore che matura fino all’arrivo del primo figlio; Frances Stark riporta l’attenzione sulla natura dei rapporti sentimentali e sessuali nell’era della tecnologia e della comunicazione virtuale, dove il partner può essere scelto in una video chat room. La maturità, rappresentata in mostra dalle opere di Adrian Paci e Cindy Sherman, presenta anch’essa una fase complessa che vede il concretizzarsi delle proprie aspettative lavorative e sociali ma, allo stesso tempo, l’avvicinarsi della vecchiaia. Infine, la vecchiaia: terza età secondo la tripartizione classica, oggi sesta, o forse addirittura settima, tappa della vita. Il protagonista del video di John Pilson, preso nell’ingranaggio dei suoi ritmi lavorativi ignora la morte che batte la mano sulla sua spalla; le giovani donne scelte da Miwa Yanagi, poi trasformate e ritratte come donne anziane, immaginano una vecchiaia in piena attività; i personaggi del film di Stefania Galegati Shines riscoprono l’amore (anche quello fisico), a distanza di quasi mezzo secolo.

Gli exhibit scientifici mostreranno ad esempio quanto le condizioni e gli stili di vita influenzeranno la salute del nascituro per tutta la sua esistenza; come il “coltivare” il cervello dei bambini; come l’adolescenza sia un’età di straordinaria plasticità del cervello per permettere alla persona di adattarsi alla cultura del suo gruppo sociale; perché i comportamenti legati alla scelta sessuale siano i meno influenzabili dalle mutate circostanze ambientali o perché la mezza età può oggi essere dal punto di vista fisico un prolungamento della gioventù.
Inoltre gli exhibit sveleranno i segreti per una buona “manutenzione” del capitale biologico nel corso della vita
e per continuare a crescere intellettualmente anche durante la vecchiaia. Infine, curiosità e previsioni su come
saranno gli uomini del futuro.

Attraverso gli exhibit, i visitatori potranno anche sperimentare in prima persona la crescita del quoziente
intellettivo rispetto ai propri antenati con il test di Raven, oppure, con un’altra semplice prova, calcolare il
tessuto adiposo sulla pancia per valutare i rischi crescenti di malattie cardiovascolari. E ancora: misurando il
rapporto tra la lunghezza del dito anulare e dell’indice della mano destra, calcolare la quantità di testosterone
ricevuto dalla madre, ormone responsabile non solo dei caratteri sessuali ma anche di importanti aspetti della
personalità.

Collegati al tema della mostra la Fondazione Marino Golinelli organizza alcuni convegni sul tema delle
età dell’uomo con studiosi ed esperti di discipline diverse. Segnaliamo tra questi, in partnership con la
Fondazione Corriere della Sera in Sala Buzzati, il ciclo Le nuove età della vita: martedì 6 marzo Quando
inizia e finisce la vita; martedì 13 marzo Le età del cervello; martedì 20 marzo Le età digitali..



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