Eventi - Arte (Gabriele Basilico - Istanbul) | Eventi Milano



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Eventi Milano
Istanbul
Gabriele Basilico @ Fondazione Stelline

Quando>> Fino al 12 dicembre 2010
Orari>> Martedì – Domenica, 10.00 – 20.00 (chiuso lunedì)
Dove>> Fondazione Stelline, corso Magenta 61
Info>> 02-45462411
Costi>> ingresso intero 4€, ridotto 3€, scuole 2€ ()


La mostra in breve>>
L'esposizione presenterà una selezione di 30 immagini inedite di uno dei maestri della fotografia italiana che documentano la trasformazione della metropoli turca, scattate durante due campagne realizzate nel 2005, quando Basilico fu invitato alla IX Biennale Internazionale di Istanbul, e nel 2010, in occasione di Istanbul Capitale Europea della Cultura.

La ricerca indaga aree storiche consolidate della città e nuovi quartieri in via di espansione e trasformazione, un'immersione nelle straordinarie dinamiche evolutive di una megalopoli crocevia di culture, dove convivono tradizione e aspettative per il futuro.

Tutti i dettagli>>
In concomitanza con la designazione da parte della Unione Europea di Istanbul capitale europea della cultura per il 2010, la Fondazione Stelline (corso Magenta 61) espone fino al 12 dicembre trenta fotografie inedite della città turca realizzate da Gabriele Basilico quest'anno e nel 2005, quando fu invitato a partecipare alla IX Biennale Internazionale di Istanbul. Il notissimo fotografo milanese indaga la rapida trasformazione in metropoli dell'antica Costantinopoli secondo due principali chiavi di lettura: la metropoli che sale e la città che scompare.

Come, alla fine degli anni Settanta, Basilico aveva saputo cogliere nei suoi Ritratti di fabbriche la Milano del boom industriale, così - negli scatti presenti alle Stelline - il rinnovo dell'assetto urbano di Istanbul, viene mostrato in tutto il suo fermento, attraverso villette a schiera con terrazze che svuotano il tetto; scavi sopra i quali edifici di gusto tradizionale lottano per il predominio contro altissimi palazzi modulari che si stagliano nel cielo; macchine in movimento o parcheggiate anche negli spazi più improbabili.

Giganteschi cartelloni pubblicitari, segnali di una società dei consumi prevaricante, invadono un camion trasformandolo in salotto ambulante, ricoprono intere facciate o si alternano a file di vetrate in compagnia delle bandiere rosse nazionali ora svolazzanti sui balconi, ora stese tra il bucato.Splendide le foto di Istanbul di notte, dove le luci naturali del cielo sono spente dall'irruenza di quelle artificiali che brillano da ogni finestra, strada, ponte.
In questa metropoli, le strade non sono più disertate dall'uomo - come solitamente avviene nelle metafisiche apparizioni architettoniche di Basilico -, ma vengono "ri-abitate" da figure spettrali e sfuggenti, nitide nei contorni solo quando riprese da tergo.

Gli scatti delle vecchie costruzioni cittadine, di case demolite che lasciano vuoti tra un edificio e un altro, di tegole e coperture che non adempiono più alla loro funzione, rendono visibile -attraverso la loro fisicità dilaniata - il volto attuale di questi fantasmi che le abitano.
La casa di legno diroccata è sicuramente l'immagine di maggior impatto presente alla mostra: in quella struttura - non di freddi mattoni ma di vivo legno - le ferite del tempo e del cambiamento acquistano maggiore intensità. Finestre rotte, pattume disseminato intorno al perimetro, rampicanti rinsecchite, che partecipano al senso di inesorabile fine che la casa sprigiona, concorrono ad offrire al visitatore non il ricordo delle tradizionali costruzioni lignee turche, ma un drammatico senso di abbandono del passato in vista di un futuro incerto da costruire.




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